Ottobre 16, 2025
Lourdes - Roccia

Question Time con Roccia, cantautore Hip Pop (come dice lui, senza errori di battitura) che mescola la cultura Hip Hop alle sonorità Pop, un modus che gli consente di far arrivare le sue barre dritte nella testa dell’ascoltatore.

Dal 19 Aprile 2024 il nuovo singolo intitolato LOURDES è disponibile su Spotify, Apple Music e in tutti i principali digital stores. Dopo il brano “Io non sono” che gioca sulla somiglianza con Alex Britti e Marracash il buon Roccia torna in grande stile con un brano leggero e primaverile.

Un brano che come direbbero quelli del settore calza a pennello su Roccia e si sposa con la sua leggerezza stilistica; una canzone che per l’appunto ci introduce in primavera. Parla, anche, di quelle persone che incontriamo e dicono di non aver mai una gioia e che gli servirebbe andare a Lourdes per un miracolo. Persone che in sostanza, specialmente nelle relazioni si lamentano sempre, ma non fanno quasi mai nulla di buono, funzionale e utile per apportare dei miglioramenti sani e positivi nelle loro relazioni. E allora si, siete molto furb* nel dire che vorreste andare a Lourdes, ma vi ricordatevi che mentre voi fate questo gioco ci sono persone che possono anche stancarsi di voi, che vi vogliono bene ma potrebbero anche non voler più stare alle vostre strategie comportamentali. Insomma, brano leggero, ma non troppo, buon ascolto. Il brano è prodotto da Francesco Bertanza aka Cesko Berta ed è sotto etichetta con Red Owl Records, distribuito da Believe.

Ciao Roccia! Descriviti brevemente

Roccia, ma tu puoi chiamarmi Beppe. Una persona comune (che poi, cosa vuol dire comune?) che prova a comunicare anche attraverso la musica. Fatemi sapere se ci riesco.

Descrivi la tua musica solo con pochi aggettivi

Solare, quotidiana, colorata.

Cosa ti ha spinto ad iniziare con la musica e quando?

Chiaramente vengo dal mondo del Rap. Quando mi approcciai ai primi Club Dogo e Fabri Fibra, oltre agli Articolo 31, iniziai a capire che la parola, all’interno dei testi, aveva veramente un’importanza pazzesca, si poteva lanciare un messaggio, di qualsiasi tipo, e per me era una figata. Così scelsi di provare a farlo anche io.

Quale tua canzone descrive meglio il tuo stile?

In realtà la cosa bella della mia discografia è che ogni canzone pare essere diversa dalle altre, quindi non c’è un vero stile che mi contraddistingue. Mi piace sperimentare, il collante è la mia voce, che mi dicono sia abbastanza riconoscibile. Provo a dare una definizione di genere? Hip Pop. E non è un errore di battitura 😉

Quali canzoni di altri descrivono meglio la tua formazione musicale?

Nello specifico non esistono delle canzoni ma oserei dire degli artisti, questo si, assolutamente. Marracash fondamentale per l’attitudine alle strumentali e l’importanza che da alla parole; Coez non può mancare per la parte melodica, una vera bomba; Fibra per la sua capacità di dire le cose “in faccia” senza troppi giri di parole; e infine un mix tra Carl Brave e Gazzelle in base al mood del brano.

Potendo tornare indietro nel tempo, quale canzone ruberesti ad un altro autore? 

Sicuramente ruberei “Badabum Cha Cha” a Marracash. Mi fa impazzire.

Quali autori hanno ispirato maggiomente il tuo stile? 

Senza dubbio Marracash, anche se poi di fatto all’interno dei brani trattiamo tematiche diverse, poiché la nostra vita e i nostro passato non è uguale. Ma lui è certamente il mio mentore, si dice così, no?

C’è un disco che ti ha aiutato in un momento particolare della tua vita? Quale e perché.

Bella domanda. Ho ascoltato più volte gli album di Marracash come “Marracash” “Status” e “NLGA”. Ricordo con piacere anche “È sempre bello” e “Faccio un casino” di Coez. Gazzelle mi ha stregato con “Punk” e Carl Brave con “Notti Brave”. Impossibile dimenticare poi i capolavori di Fibra come “Tradimento” e “Bugiardo”.

Quali sono i tuoi strumenti musicali preferiti da ascoltare?

Mi piace molto il basso, che quando è bello potente io chiamo “bassone”, mi gasa chiamarlo così, non chiedetemi perché. Allo stesso modo mi piace molto anche il pianoforte o la chitarrina per i brani più soft.

Quali sono i tuoi strumenti musicali preferiti da suonare?

Purtroppo non so suonare strumenti, solo il flauto (ma nemmeno troppo bene), perché alle medie in Italia insegnano solo quello, quanto meno ai miei tempi.

Cosa porta maggiormente ispirazione nel tuo processo di creazione di un nuovo brano? 

La vita. Tutto quello che vivo e vedo, questo mi ispira. Per questo prima ho definito la mia musica come “quotidiana”.

Libro, film o opera artistica che hanno ispirato una tua canzone?

Sicuramente c’è stata una frase che mi ha spinto ad iniziare, a provarci. La frase era “ogni luogo è destinazione se non sai dove andare” ma ad oggi non ricordo nemmeno dove l’ho letta. Ma mi è rimasta impressa, questo si.

Film di cui riscriveresti la colonna sonora?

Così su due piedi mi verrebbe da dire che parteciperei volentieri a qualche canzone presente in “Space Jam”. Qualcosa di puro Hip Hop, sarebbe divertente, lo ammetto.

Primo, ultimo e prossimo concerto a cui hai assistito

Il primo concerto al quale ho assistito fu Marracash alla Latte Più di Brescia. L’ultimo, se non erro fu all’Alcatraz di Milano ai tempi di Santeria (Marra, Guè). Il futuro non so cosa mi riserverà, non ho prenotato nulla.

L’esperienza più bella che hai vissuto musicalmente (Festival, concerti, eventi in cui hai suonato)

Vi faccio due nomi: Monterock Festival nel 2023 a Montevecchia (Lc) e Clamore Festival a Bergamo, nella mia città. Mi sono sentito veramente accolto, organizzazione spettacolare e pubblico sotto al palco molto partecipe. che figata. Ho voglia di rifarlo.

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *